4° incontro del CdZ4RR – 30 marzo 2015

di Cristina Piolini

Apre l’incontro la Presidente Bigatti. Aggiorna sull’intervento di riqualificazione dell’area Morosini-Bezzecca realizzato coi fondi donati da un benefattore privato. Vi sorgerà il Giardino delle culture con un’area bambini, area laboratorio, area spettacolo/aggregazione e una zona libera. Inaugurazione il 19 aprile 2015.

È presente in consiglio, su invito dei consiglieri, Simonetta D’Amico, presidente della commissione Territorio che, assieme alla presidente Bigatti, risponderà alle domande dei Consiglieri sul tema delle case popolari.

Adelina Marcu (scuola Mincio), riferisce di essere rimasta molto colpita da una scritta in via Dei Cinquecento “Occupare diventa obbligatorio quando le case diventano un lusso”

Youssef Khalil (Grossi) dice che ci sono tanti alloggi vuoti: perché non vengono assegnati?

25.000 persone aspettano un alloggio popolare, tanti alloggi sono liberi ma non sono assegnabili perché non sono a norma per impianto elettrico, gas… Chi doveva fare la manutenzione (ALER) per la vivibilità degli alloggi non lo ha fatto, quindi ci sono tanti alloggi sfitti, vuoti ma che non sono assegnabili. Sono vuote anche tante case di privati perché gli affitti sono troppo alti.

Possibili soluzioni:

  • ripianare il debito di Aler (500 milioni) e sistemare le case così da poterle assegnare.
  • compartecipazione del Comune nella quota-affitto di case private (esempio su 1000€ di affitto, 500€ vengono coperti dal comune e 500€ dalla famiglia che entra ad abitare)

Fino agli anni ’90, le case popolari erano gestite da IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), ente completamente pubblico, mantenuto da affitti e da contributo comunale. Con legge federalista ogni regione fa le proprie leggi sulle case popolari e non segue più una legge nazionale. Per la Lombardia la gestione delle case popolari è affidata ad ALER (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) che deve provvedere alla manutenzione degli alloggi. Negli ultimi anni questa è stata trascurata, perciò non è stato possibile assegnare gli alloggi. Rimasti vuoti, sono aumentate le occupazioni abusive.

Si sottolinea la differenza fra sfratto e sgombero:
– lo sfratto si attua quando una famiglia non ha più diritto all’agevolazione della casa popolare
– lo sgombero avviene quando un occupante abusivo deve essere allontanato dall’alloggio.
Gli sgomberi avvengono solo o in flagranza di reato (ossia mentre è in corso il tentativo di occupazione) o dopo un’attenta valutazione dei casi da parte di Comune, Aler e Prefettura, che attuano lo sgombero solo se gli occupanti creano gravi disagi agli altri inquilini o commettono reati (racket degli alloggi, spaccio, ricettazione). Inoltre se ci sono minori o anziani viene loro offerta ospitalità temporanea in altre strutture.
Nei mesi scorsi ci sono state proteste e manifestazioni contro gli sgomberi, ma è molto importante sapere che questi avvengono solo nei confronti di occupanti abusivi che delinquono o creano problemi di convivenza.

Azioni future:
– A seguito di un censimento sulla qualità delle case, sono stati individuati degli alloggi che hanno bisogno di un restauro leggero. È stato fatto un bando per fare in modo che le famiglie che riescono a pagare i piccoli lavori di ripristino possano entrare nelle case, ricevendo poi uno sconto sull’affitto. (Assegnazioni nello stato di fatto)
– Ripianare il debito Aler
– Esiste l’Agenzia per la casa (Comune di Milano) che svolge un ruolo di mediazione fra chi affitta gli alloggi (privati) e le famiglie.

Melissa Fantini (De Andreis) dice che le case bianche di via Salomone sono molto isolate e che si ha paura ad andare in giro in quell’area.

D’Amico e Bigatti informano che da qualche anno è attivo un servizio ad hoc, Con-Tatto Salomone, che offre un supporto agli abitanti delle case bianche con varie iniziative: uno sportello-lavoro al fine di aiutare giovani ad entrare nel mondo del lavoro con l’ausilio di borse lavoro, un servizio di aggregazione all’interno delle case, per favorire la coesione sociale, la collaborazione e aumentare il senso di appartenenza prendendosi cura degli spazi comuni.
Altra buona notizia viene fornita sulle case di via Feltrinelli a Rogoredo che, essendo piene di amianto, sono state chiuse e ristrutturate. Gli alloggi sono stati però riassegnati a famiglie di condizioni socio-economiche miste, con l’intento di evitare la creazione di ghetti. Inoltre è presente un’azione di accompagnamento sociale: degli operatori esperti sono a disposizione degli inquilini per aiutarli a risolvere eventuali difficoltà e per favorire l’integrazione nel quartiere.

Dalle 10.30 alle 11.45 i consiglieri hanno continuato il lavoro nei quattro gruppi, relazionando successivamente in plenaria.

Ambiente – Il gruppo ha creato cartelloni dei totem per la giornata di pulizia con Legambiente, con indicazioni di come fare la raccolta.

Sicurezza – Lorenzo Bassi (Morosini) – Visionato i cartelli inviati dalle scuole. Si è scelto di usare poco le rime, perché ritenute troppo infantili. Fatta una scelta per avere cartelloni con messaggio più incisivo, quindi apportate delle modifiche o nella scrittura o nel disegno. Fatti altri cartelli su vandalismo. Cartelli verranno mandati i stamperia con inserito il logo del consiglio. Produrli entro 17 aprile arrivando a max 20 cartelloni.

Scuola – Nicolò Morabito (Pezzani) – Creato questionario di gradimento del servizio di refezione scolastica, da sottoporre agli studenti che fruiscono della mensa nella seconda metà di maggio, così da poter sperimentare anche il menu estivo.

Tempo libero –  Emma Spina (De Andreis) – Attivare giochi di pulizia nella giornata con Legambiente, per una sensibilizzazione su come raccogliere il materiale a terra. Si chiede un intervento nelle scuole. Proposto un gioco/gara per raccolta differenziata.

L’incontro è terminato alle 12.00

 

Questa voce è stata pubblicata in Sedute del CdZ4RR. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento